In questi ultimi giorni le luci sono puntate sugli sbarchi dei clandestini a Lampedusa. Ogni giorno se ne sentono tante. Si sentono tante parole e tanti pareri su questi avvenimenti che hanno una portata enorme. E' vero: per noi Lombardi forse sono immagini che arrivano da lontano e che poco ci colpiscono. Non sappiamo bene cosa vuol dire essere "Terra di confine". Non sappiamo che significa essere in "Primalinea".
Dall'africa continuano a sbarcare persone di ogni età; dai neonati ad anziani che hanno vissuto ben tre guerre. E noi di guerre abbiamo solo sentito parlare i nostri nonni. Siamo fortunati a non aver mai provato la fame e il freddo. Perchè questa è la realtà. Ciò che mi ha sempre colpito dei racconti dei miei nonni era la frase -Avevamo sempre fame-
Questa gente che arriva dall'Africa cerca una possibilità che probabilmente, nella maggior parte dei casi, non troverà qui. Tra le persone che fuggono purtroppo di mischiano giovani e non più giovani che in Italia cercano guadagni facili (spaccio, malavita ecc...). E' importante invece, almeno secondo me, focalizzare il pensiero su coloro che sono alla ricerca di un'opportunità. Noi italiani del 2011 non possiamo sapere quello che queste persone lasciano. Ma sicuramente lasciano famiglia, una terra dove possono parlare una lingua conosciuta e persone conosciute. Tanto, molto... Forse troppo per non meritare almeno un po' del nostro consenso.
Anni fa il faro riflettore era puntato sulla Puglia, dove sbarcavano albanesi e kosovari. Non ho mai visto l'Africa ma ho avuto la fortuna di assaggiare l'Albania. Ricordo che nel 2002 mi bastò sbarcare a Durazzo (una città ghetto) per capire il motivo per cui tanti ragazzi rischiavano la vita su quel braccio di Adriatico di 200 km: dieci ore per percorrerlo con una nava da crociera; in gommone non saprei.
In quelle esteti capii perchè molti albanesi, sopprattutto giovani, scappavano in Italia e poi dicevano: -In Albania non ci voglio tornare-
Credo sia difficile comprendere l'immigrazione se non si è visto le realtà da cui gli uomini fuggono. Forse sarebbe meglio dare loro aiuto sui loro territori ma onestamente non saprei. E' una situazione troppo grande da comprendere nella sua interezza. Noi intanto non abbiamo mai provato guerra e fame per poterla capire fino in fondo.
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