Mia nonna mi diceva sempre che ai loro tempi la politica, i risvolti delle decisioni dei superiori, erano il loro pane quotidiano: <<Era importante conoscere e sapere di politica per essere consapevoli dei cambiament che stavano avvenendo. Sopprattutto i giovani erano interessati>>
Ora sembra che qualcosa stia inesorabilmente cambiando. I giovani e meno giovani che si interessano alla politica sono sempre meno in quantità. Qualcuno direbbe che questo è un bene: quando un gruppo si assottiglia solitamente chi rimane sono coloro che ne sono realmente interessati. Tuttavia è sotto gli occhi di tutti che sono in ben pochi a credere nei "nostri superiori", a credere nella politica italiana e internazionale.
Sempre più raramente si trova un giovane che sia interessato e che sia al corrente dei fatti dìsalienti e recenti. Io, del resto, sono uno di questi. Solo per un breve periodo ho dedicato tempo ai fatti politici per poi confinare questo "argomento" nell'armadio con l'etichetta "DISinteressi".
Non è un vanto e questo lo so per certo. Tuttavia col passare del tempo la mia mente ha confinato la politica in esilio.Potrei dire che <<Non ne ho mai visto applicazioni pratiche tangibili>> usando un gergo parascientifico.
Dentro il mio immaginario i politici sono un gruppo di persone che passano il loro tempo lavorativo a discutere senza produrre quello che dicono di volere. Esiste una maggioranza e una minoranza che da anni non collaborano per il miglioramento del paese; anzi, sempre più fanno di tutto per eliminarsi a vicenda e per trovare qualche scandalo che rovini la carriera al collega di opposta fazione. In fondo la politica si sta riducendo a Gossip da qualche mese a questa parte.
Negli ultimi anni di superiori e di università ho potuto prendere parte allo scandaloso avvicendarsi di Destra-Sinistra al governo. Ogni Ministro all'istruzione giocava a distruggere il castello di carte (non è un gioco di parole se le carte diventano documenti ufficiali) delle riforme istituite dal predecessore. Basta ricordarsi a quanti cambiamenti ha subito il nostro Esame di maturità: la numerazione del voto, i crediti formativi, le prove scritte, le prove orali, la commissione tutta interna poi tutta esterna poi ancora metà esterna e metà interna. Gli studenti al posto che dedicarsi allo studio di Keplero e di Kant, del teorema di Lagrange e della "Vita nova" passavano (e passano tuttora) il tempo a tentare di capire ciò che ne sarebbe stato di loro.
Per non parlare dell'università. Nei primi tre anni di Universita di agraria sono passato da tre ordinamenti con una velocità incredibile: Vecchio, Nuovo e infine Nuovissimo. Io e i miei pochi compagni superstiti dopo il primi eccidiante anno non riuscivamo più a capire dove seguire i corsi e sopprattutto quali capitoli di un libro studiare; e questo perchè anche i professori dall'alto della loro magnificienza agricola non sapevano a quale ordinamento attribuirci... <<Ragazzi voi siete vecchi, nuovi o nuovissimi?>>... Forse la risposta giusta era <<Scontati>>. E dopo tutto ci sentivamo proprio come merce scontata pronta ad andarsene a basso prezzo e senza l'interesse di nessuno.
Questi sono stati gli anni in cui il mio interesse politico è andato affievolendosi. Sinistra o destra non faceva più alcuna differenza e tuttora, dal mio modesto punto di vista, non ne fa ancora. Si guarda un TG e si vedono solo faccioni che parlano male di un politico della sponda opposta. Siamo in questa crisi senza capirci nulla e il giorno più tragico delle borse italiane ed europee il nostro parlamento aveva un tasso di presenza bassissimo: era l'ultimo giorno delle vacanze e probabilmente molti erano acasa a decidere se in valigia mettere la camicia Hawaiana o quella classica a righine (Quale sarebbe stata di moda a Porto Cervo?). Come si può affezionarsi ad un sistema politico fatto da persone che bigiano come studentelli svogliati? Molti di noi conoscono i politici italiani perchè vengono imitati su "Striscia la notizia" o vengono intervistati dalle "Iene" e non per quello che realmente dicono o fanno. Anche perchè quando aprono la bocca ho sempre l'impressione che mi vogliano fregare come degli abili venditori che usano parole semi-incomprensibili ma altisonanti per farti pensare: <<Accidenti. Questo ne sa di brutto!>>.
Tuttavia molti italiani hanno studiato la storia e si ricordano di personaggi politici di diversa caratura. Eroi politici di invincibile memoria che hanno creato l'Italia; proprio quella che in questi giorni è alla deriva. La colpa è anche mia che mi disinteresso di questa politica disinteressata a me; perchè è proprio questa la sensazione che sento. Ho sempre invidiato chi, come mia nonna, si infervora guardando "Ballarò" o "Porta a Porta". Ho sempre guardato queste persone con desiderio. Mi piacerebbe arrabbiarmi sentendo un affermazione politica come me la prendo se viene annullato un gol al Milan per un fuorigioco inesistente. Chissà se mai diventerò così?
Per intanto mi pare giusto ricordare il significato della parola "Politica", tratto da Wikipedia: -La politica, secondo un'antica definizione scolastica, è l'Arte di governare le società. Il termine, di derivazione greca (da polis "πόλις", città), si applica tanto all'attività di coloro che si trovano a governare quanto al confronto ideale finalizzato all'accesso all'attività di governo o di opposizione.
"Docile e obbediente segui il tuo leader
in dritti corridoi verso la valle dell'acciaio"
("Sheep" - Animals - Pink Floyd)
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