mercoledì 16 marzo 2011

ALIVE... Sopravvissuti del Grunge: tributo ai Pearl Jam (La nicchia dorata)

Eccoci qua nel 2011. Epoca in cui i generi musicali non si contano più sulle dita di mille mani perchè ormai per ogni gruppo esiste un genere. Basti pensare al Metal di cui si enumerano ad esempio Power metal, Epic metal, Love metal, Melodic metal, Speed metal, Gothic metal, Progressive metal e chi più ne ha più ne metta.
Decenni fa non era così visto che esistevano due o tre generi in cui i critici incasellavano i diversi gruppi ("Due o tre" è ovviamente una metafora iperbolica).

Esiste però un genere piccolo piccolo che nonostante tutto resiste alle ruggini del tempo e che mai scade in qualità e in identità. Si tratta del GRUNGE, una specie musicale nata alla fine degli '80 come lotta alla musica degli Eighties tutta Synth e batteria elettronica (qualcuno li ha nominati "Gli anni del buio... Gli anni senza Rock"). Si ritorna al suonato e più precisamente al suonato ruvido: il grunge.
Questo genere è tutto racchiuso in una piccola nicchia dorata che non ha mai avuto un'espansione forte se non per i loro esponenti più noti e commerciali: i Nirvana. Tra gli altri gruppi conosciuti troviamo i Soundgarden, Stone Temple Pilots, Alice in Chains e "dulcis in fundo" i Pearl Jam detti PJ per gli amici. Tutti questi esponenti sono ad appannaggio di Seattle, vera città Grunge come Detroit era la casa della Motown e Londra della Psichedelica. Il grunge è stato poi seguito dal filone Post Grunge, dove spiccano nella nebbiolina generale del movimento Hole (unico gruppo "rosa"), Staind, Creed e 3 Doors Down. Nulla a che vedre con l'essenzialità Grunge.

Di tutti i grupponi niminati sopra uno solo ha resistito agli anni ed ha fatto la fine del buon vino vhe migliora invecchiando: sono loro, i PEARL JAM.
Eddie Vedder, Stone Gossard, Jeff Ament, Matt Cameron e Mike Mc Cready sono i veri sopravvissuti di un genere salvato dalla nicchia dorata in cui ha preso forma.
Saltano fuori con "Ten", diventano aggressivi con "Vs" e tornano dolcemente duri con "Vitalogy". Sperimentano e cambiano con "No code" e "Yeld", si allontanano con "Binaural" e si rinnovano con "Riot Act". Crano con "Pearl Jam" e stupiscono con "Backspacer" l'ultimo vero capolavoro del gruppo.
Negli anni i PJ Non sono mai scaduti ma hanno sempre saputo interpetare al meglio la loro indole con continui cambi direzione e sempre senza scivoloni. Sono maturati e migliorati. C'è chi dice che Eddie negli ultimi anni abbia imparato a cantare... Non saprei... La sua voce è sempre magia ed emozione ma una cosa è certa: dalle sue corde vocali scaturisce miele d'acciaio e potenza senza pari e la sua poesia è sempre in continua evoluzione. Ci è d'aiuto in questo il lavoro solista "Into the Wild" contenete delle vere e proprie schegge acustiche di impareggiabile forza. Ed è da poco uscito il primo signolo del suo nuovo lavoro solista "Longing to belong". Inoltre è in cantiere il loro prossimo album.

Mai fermi a pensare me sempre pronti a suonare i Pearl Jam che danno il loro meglio durante i Live: suonato di pancia e aggressività spaventosa. Vibrazioni per il cuore e per la mente. Siamo dinanzi ad un gruppo incredibile, immortale e che continua a stupire. Una carriera come poche altre band al mondo più conosciute.
I Fantastici 5 sono i veri sopravvissuti di un genere... Sono loro che continuano a far vivere il Grunge, espressione di inquietudine e di riflessione continua.

Purtroppo spesso, nominando i PJ ci si sente rispondere: -Pearl Jam chi?-. Ma è proprio questa nicchia dorata che li rende speciali e che li salva. Quella dei PJ è musica per tutti ma allo stesso per pochi: solo coloro che vogliono farsi colpire dalla loro onda d'urto che piega e accarezza. Inimitabili perchè realmente unici.

Me and You...
...We still alive



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